acronimi medici

Il linguaggio medico

Terminologia e tono di voce nella traduzione di testi medici

 

I testi medici sono documenti altamente specializzati che richiedono un livello di precisione estremamente elevato.

Si compongono spesso di acronimi medici e parole di difficile comprensione per chi non appartiene al settore, che spesso devono essere tradotti da una lingua all’altra.

Hanno inoltre un tono di voce ben preciso, da rispettare sia nel testo di origine che nella rispettiva traduzione.

Solitamente redatti in lingua inglese, la loro terminologia specializzata li rende complessi e molto tecnici.

Per realizzare traduzioni medico-scientifiche corrette è necessario avere ben chiara la struttura dei testi medici e del linguaggio tecnico-scientifico in generale.

 

Indice degli argomenti

 

Che cos’è il linguaggio medico?

Gli acronimi medici italiani

Gli acronimi medici inglesi

Tono di voce e linguaggio medico-scientifico

Terminologia medica inglese e come tradurla

 

Che cos’è il linguaggio medico?

 

Il linguaggio medico è un linguaggio tecnico-scientifico estremamente specializzato caratterizzato dal lessico, come per tutti i linguaggi di settore, da una fortissima proliferazione terminologica e da un alto grado di specializzazione.

Già nel XIII secolo si parlava di linguaggio medico italiano, sviluppatosi poi nei secoli fino ad arrivare ai testi e alle traduzioni medico-scientifiche di oggi.

Nel linguaggio medico sono presenti in modo rilevante il greco e il latino, sia nella lingua italiana che in altre lingue straniere.

Ma non solo.

Ha anche alcuni aspetti dello stile letterario, tra cui:

 

  • Ridondanze
  • Sinonimi
  • Richiami alla mitologia nelle denominazioni, come ad esempio morfinamalattia venereatendine d’Achille
  • Aggettivi di relazione tratti da basi classiche, come ad esempio: “fegato → epatico”, “milza → splenico”

 

E molti neologismi di recente introduzione nell’uso comune.

Un traduttore medico deve essere in grado di individuare nel testo d’origine tutti questi elementi e riportarli correttamente nel testo di destinazione.

 

Gli acronimi medici italiani

 

Il linguaggio medico italiano vanta oltre 10.000 tra acronimi e abbreviazioni.

È quindi abbastanza semplice capire la difficoltà nel tradurre questo linguaggio scientifico.

Possiamo trovare acronimi in qualsiasi tipo di testo medico o farmaceutico.

Basti pensare all’ente governativo dell’Agenzia Italiana del Farmaco, di cui ormai si utilizza pressocché sempre il suo acronimo AIFA.

Oppure ad acronimi medici italiani molto usati quali:

 

  • AIC: Autorizzazione all’Immissione in Commercio di un medicinale
  • ISS: Istituto Superiore di Sanità
  • OsSC: Osservatorio nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali
  • RCP: Riassunto delle Caratteristiche di un Prodotto

 

Ma anche acronimi ormai diventati di uso comune quali:

 

  • TAC
  • AIDS
  • A, B, C, D (vitamine)

 

Tuttavia, la maggior parte degli acronimi medici sono acronimi medici inglesi nel linguaggio medico-scientifico.

 

Gli acronimi medici inglesi

 

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli acronimi provengono dalla lingua inglese.

Si possono trovare in qualsiasi tipo di testo medico, sia in quelli rivolti ai pazienti che quelli per altri medici o ricercatori.

Possono essere presenti nelle traduzioni di consensi informati, nelle traduzioni di cartelle cliniche, nelle traduzioni di foglietti illustrativi e nelle traduzioni medico-farmaceutiche in generale.

Gli acronimi medici inglesi sono davvero dappertutto; è facilissimo trovarli nelle traduzioni life-science, ad esempio.

Si possono tradurre oppure no, dipende dall’uso che ne viene fatto nella lingua di destinazione.

Possono esistere traduzioni di acronimi medici inglesi in altri acronimi medici italiani, anche se spesso si lasciano invariati.

Ecco alcuni esempi:

 

  • CTA (form) – Clinical Trial Application form: modulo di domanda per l’autorizzazione di una sperimentazione clinica
  • EMEA – European Medicines Agency: Agenzia Europea dei Medicinali
  • EudraCT – European Clinical Trials Database: banca dati europea delle sperimentazioni cliniche
  • GCP – Good Clinical Practice: Norme di Buona Pratica Clinica
  • IB – Investigator’s Brochure
  • NIMP – Non-Investigational Medicinal Product: Prodotto Medicinale non Sperimentale

 

Sono acronimi di uso comune, presenti in qualsiasi documento e traduzione di ricerca clinica.

 

Tono di voce e linguaggio medico scientifico

 

Il tono di voce è importante per ogni tipo di testo, anche nel caso delle traduzioni medico-scientifiche.

Abbiamo visto l’importanza del ToV nelle traduzioni di moda, abbiamo capito che è essenziale saperlo usare nelle traduzioni di marketing, nella localizzazione di landing page o nella preparazione di materiali tradotti per le fiere.

In tutti questi casi, le traduzioni erano perlopiù di testi commerciali, con un unico scopo: quello di vendere.

Nel caso della traduzione medico-scientifica, invece, potremmo suddividere il tono di voce in due macro toni:

 

  • Il tono formale (il “Lei”), per la maggior parte dei testi e delle traduzioni medico-scientifiche
  • Il tono informale (il “tu”), per un numero esiguo di testi

 

La differenza della scelta giace semplicemente nell’utente finale.

Nel caso della traduzione di un modulo di consenso informato dall’inglese all’italiano, ad esempio, dovremo fare attenzione a chi è rivolto il testo.

Se il modulo è rivolto a soggetti minori interessati a partecipare a una sperimentazione clinica, il tono dovrà essere informale.

Se invece il modulo si dirige a medici, sperimentatori o soggetti adulti aspiranti a partecipare a uno studio clinico, allora il tono dovrà essere formale.

Nel caso di documenti redatti per utenti non appartenenti al settore, il linguaggio dovrà essere leggermente meno tecnico-scientifico, e più comprensibile.

Il tono, appunto, dovrà essere un po’ più vicino a chi legge, seppur mantenendo un linguaggio distaccato e obiettivo.

Anche in questo caso, la ridondanza nelle frasi e la ripetizione di concetti saranno gli elementi caratterizzanti, insieme agli acronimi medici inglesi, spesso sviluppati nella loro traduzione in italiano, tra parentesi.

Il tutto con un semplice scopo: far capire nel modo più chiaro possibile al lettore tutto quanto riportato nel documento che dovrà leggere e, probabilmente, firmare.

 

Terminologia medica inglese e come tradurla

 

Nella traduzione medico-scientifica bisogna tradurre tutto.

A differenza di altri settori, in cui molti anglicismi sono entrati e sono stati assimilati dalla lingua ospitante negli anni, diventando addirittura termini intraducibili, nel settore medico-farmaceutico questa tendenza sembra piuttosto arginata.

Il traduttore medico italiano, che traduce dalla lingua inglese, non ha molti dizionari a sua disposizione da poter consultare, per questo deve imparare a destreggiarsi nella ricerca on-line il più velocemente possibile.

La pratica e l’esperienza sono le due scuole migliori per imparare a tradurre la terminologia medica inglese.

In un consenso informato, ben poco viene lasciato nella lingua originale.

Potremmo trovare termini comprensibili dalla maggior parte delle persone, quali:

 

  • Bypass
  • Pace-maker
  • Patch
  • Screening
  • Check-up
  • Imaging
  • Pap-test
  • Test
  • Follow-up
  • Stress

 

Ma anche molti calchi semantici, come ad esempio “severo” (da severe) al posto di grave.

Interessanti sono questi altri termini, molto utilizzati, ma che provengono direttamente dal latino:

 

  • Ictus
  • Angina pectoris
  • Placebo
  • Libido
  • Die/Pro die
  • Post partum

 

In questi casi, i termini vengono lasciati invariati.

In tutti gli altri casi però, è richiesta una traduzione dall’inglese all’italiano.

Trial diventerà “sperimentazione”, mentre study, “studio”.

Investigator sarà quindi “sperimentatore”, e adverse event, “evento avverso”.

Ogni singolo termine ha bisogno della sua rispettiva traduzione per essere compreso dal lettore.

Le frasi inglesi nel linguaggio tecnico-scientifico come quello medico sono spesso lunghe e complesse; un consiglio è quello di partire dalla parte finale e andare a ritroso, individuando subito il soggetto e il verbo principale.

 

È facile scambiare un oggetto con chi invece compie l’azione nella sintassi medica, per questo è imperativo che i testi vengano tradotti da traduttori medico-farmaceutici o dagli stessi medici.

E che poi ognuno di loro passi per un processo di revisione, svolto da uno o più professionisti diversi.

L’importante è avere ben chiaro il messaggio che il testo sorgente intende comunicare.

La ricerca della terminologia medica o degli acronimi inglesi arriva dopo.

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