Come si festeggia il Natale nel mondo?
Le tradizioni di Natale nel mondo sono davvero moltissime.
Dalla casa di Babbo Natale alla vigilia trascorsa nei fast food del Giappone.
La bellezza di queste tradizioni (e delle tante traduzioni), che passano da un Paese all’altro come su una magica slitta, ci ha trasmesso la voglia di scoprire le usanze natalizie adottate nel mondo intero.
Ogni Paese festeggia a modo suo, tramandando le proprie usanze di generazione in generazione.
Indice degli argomenti:
- Il Natale nel mondo: dai Romani ai nostri giorni
- Il Natale nel mondo e in Italia: pandoro, panettone e casa di Babbo Natale
- Tradizioni di Natale nel mondo con il Father Christmas inglese
- Tradizioni di Natale nel mondo: il Natale in Giappone
Il Natale nel mondo: dai Romani ai nostri giorni
Le festività natalizie hanno una storia lunga secoli.
Venivano celebrate già dai Romani verso la metà del IV secolo, e proprio il 25 dicembre.
Nate inizialmente per celebrare il solstizio d’inverno, cioè il momento di rinascita del Sole dopo mesi di diminuzione della sua potenza, fu Aureliano a portare i festeggiamenti dal 21 al 25 dicembre nel 274 d.C.
Il suo intento era quello di valorizzare il culto del Sol Invictus (Sole invincibile) identificato con il dio Mitra, molto popolare fra i soldati del tempo.
Si dice addirittura che il Natale fosse una festa sconosciuta ai primi Padri della religione cristiana, e che venne sostituita a quella del dio Mitra per rendere onore al vero e unico dio: quello cristiano.
La storia continuò quindi il suo corso, portando il Natale nel mondo nel modo in cui lo conosciamo oggi.
Anche se con qualche differenza tra Paese e Paese.
Il Natale nel mondo e in Italia: pandoro, panettone e casa di Babbo Natale
Che Natale sarebbe, in Italia, senza una bella fetta di pandoro o di panettone?
Per non parlare del torrone, del cioccolato, degli alberi di Natale, delle palline natalizie, delle lucine, delle luminarie dei presepi e, ovviamente, della magica casa di Babbo Natale.
In tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, infatti, il desiderio di consegnare la letterina nelle mani del nostro caro Babbo Natale conquista chiunque.
Grotte di Babbo Natale, mercatini tirolesi, magici paesi natalizi, villaggi delle meraviglie: l’Italia si trasforma in una Lapponia mediterranea, per far sognare ogni bambino (e non solo) in questo meraviglioso periodo dell’anno.
Le tradizioni spuntano come per magia nelle case di milioni di persone.
C’è chi addobba il suo albero il giorno dell’Immacolata e chi aspetta la festa di Santa Lucia (soprattutto nel Nord Italia).
C’è chi fa il presepe al posto dell’albero, chi scarta i regali la Vigilia e chi invece preferisce aspettare l’arrivo della slitta di Babbo Natale, con in testa la magica renna Rudolph, per poi andare a pranzo con tanti parenti.
Altri vanno alla messa di mezzanotte e chi, invece, non ci va proprio, ma preferisce starsene al caldo in famiglia a vedere un bel film natalizio (alcuni dal titolo assurdo, come quelli che ti raccontiamo in questo articolo). C’è chi ama giocare a tombola e chi, invece, predilige andare al cinema.
Tra tradizioni e influenze commerciali, il nostro Natale da verde è diventato magicamente rosso Coca-Cola, e noi lo amiamo sempre di più, anno dopo anno.
Tradizioni di Natale nel mondo con il Father Christmas inglese
Dall’antica festa per il Solstizio d’Inverno, in cui gli abitanti anglosassoni si scambiavano vischio e agrifoglio, simboli di immortalità, alla celebrazione religiosa conosciuta da tutti.
Il Natale è, da sempre, il protagonista indiscusso della stagione invernale.
Ma come si festeggia il Natale nel mondo e, in particolare, in Inghilterra?
L’aria è incantevole in ogni città, paese e villaggio, con luci, colori, spettacoli e canti natalizi tradizionali.
A rendere magica l’atmosfera si sentono ovunque Christmas Carols, canti intonati da centinaia di inglesi che si ritrovano insieme girando per i quartieri e suonando canzoni natalizie tipiche. Anche i bambini vi prendono parte, scambiando i ramoscelli di vischio e di agrifoglio usati nell’antichità con i dolcetti.
Ma non solo.
Tra le tradizioni tipiche del Natale in Inghilterra ci sono anche i pantos, o “pantomime”: spettacoli stravaganti risalenti al lontano Medioevo in cui vengono reinterpretati i grandi classici, tra cui ad esempio Dick Whittington, Cenerentola o Biancaneve, accompagnati dalla partecipazione attiva del pubblico.
Una tradizione tipica di Londra è l’albero di Trafalgar Square, uno degli alberi di Natale nel mondo più famosi, donato alla Gran Bretagna dalla Norvegia dopo la Seconda Guerra Mondiale come ringraziamento dell’aiuto offerto, che è diventato un vero simbolo del Natale per tutta la città.
Come in molti altri Paesi in cui si celebra il Natale, la sera della vigilia molte persone si recano a messa e, una volta tornate a casa, lasciano una calza in bella vista con una tazza di latte per il magico Father Christmas, che passerà quella notte stessa con tanti doni per i più piccoli. La mattina accade la magia: le calze sono piene e i bambini di tutto il Paese scartano i loro regali.
Tra le tradizioni spicca quella che riguarda il giorno di Natale in Inghilterra: il 25 dicembre viene trascorso, infatti, in famiglia, mangiando tacchino e Christmas Pudding, in cui di solito viene nascosta una monetina di cioccolato, che riempirà di fortuna colui che la troverà.
Tra mince pies e Christmas crackers, gli inglesi si rimpinzano di ghiottonerie tipiche del posto e del periodo dell’anno aspettando le tre del pomeriggio, momento del discorso della Regina, evento fondamentale del Natale inglese.
Ma le tradizioni (e le feste) non finiscono il 25 dicembre: il 26, infatti, è il cosiddetto Boxing Day, il giorno dopo Natale.
In epoca vittoriana i padroni di casa davano un giorno di riposo alla servitù, regalando loro una scatola di regali da portare a casa alle famiglie.
Come si è trasformata questa tradizione natalizia ai nostri giorni? Nell’inizio dei saldi invernali per i negozi della Gran Bretagna.
Tradizioni di Natale nel mondo: il Natale in Giappone
Se ci chiediamo come si festeggia il Natale nel mondo, è impossibile non citare uno dei Paesi asiatici più lontani geograficamente da noi, il Giappone.
Perché il Natale si festeggia anche lì, certo, ma in modo un po’ diverso dal nostro.
Il Natale in Giappone non è una festa nazionale (quindi scuole e uffici rimangono aperti il 25 dicembre), ma è molto sentito dalla popolazione.
È considerato da tutti come un periodo di felicità diffusa più che come una festività religiosa, tanto che il 24 dicembre, la sera della Vigilia, può essere paragonato al nostro San Valentino, la festa degli innamorati, oppure a una festa da trascorrere in famiglia, per chi ha moglie o marito e figli.
Una delle particolarità della Vigilia in Giappone è data dalla tradizione di Natale andare a mangiare il pollo fritto. Si tratta di una tradizione nata, probabilmente, dalle forti campagne pubblicitarie di KFC, la famosa catena di fast food americana, creatrice anche di un menu speciale per l’occasione: il Kentucky for Christmas.
I regali? Se li scambiano solo gli innamorati.
Lì Babbo Natale non passa per i più piccini.
Ma non preoccupatevi: loro hanno Hotei (布袋), il “Buddha felice”, una delle 7 divinità della fortuna, spesso ritratto con un sacco pieno di doni e circondato dai bambini.
Non mancano, comunque, vetrine decorate e tante luminarie a infondere la magia di un Natale un po’ diverso dal nostro. Vetrine e luminarie comunque molto suggestive e belle, da ammirare per i viali delle grandi città come Tokyo.
Questo periodo dell’anno è davvero radicato nei cuori di ognuno di noi.
Per questo, moltissime tradizioni natalizie non sono scomparse col passare del tempo, ma hanno superato i confini e si sono fatte conoscere anche da culture diverse nel mondo intero.
E, ancora una volta, la traduzione è lì, sempre presente, per aiutare molti Paesi a portare le loro tradizioni di Natale nel mondo.
E così, si vendono pandori in Germania e bretzel in Italia, vediamo romantici film inglesi tradotti e doppiati in italiano, e commedie italiane sottotitolate in giapponese.
Anche in questo scambio culturale, la traduzione ci mette lo zampino, avvicinando un po’ di più culture lontane tra loro, per permetterci di scoprire le tradizioni di Natale nel mondo e farci condividere insieme uno dei momenti più magici dell’anno.