Come diventare traduttore in Italia
Come diventare traduttore professionista è una delle domande che si pongono molti appassionati di lingue straniere.
Ma è sufficiente conoscere bene una o più lingue straniere per fare il traduttore?
È sicuramente un requisito indispensabile; tuttavia, sono necessarie altre capacità, tra cui anche qualche nozione di informatica.
Indice degli argomenti:
- Conosco l’inglese: posso fare il traduttore?
- Conoscere l’inglese e diventare traduttore
- Fare il traduttore con l’inglese come seconda lingua straniera
- Requisiti indispensabili per diventare traduttore professionista
- L’italiano: la lingua più importante per diventare traduttore professionista in Italia
- Informatica e traduzione
- Le migliori università per diventare traduttori
- Dove studiare traduzione in Italia?
Conosco l’inglese: posso fare il traduttore?
Conoscere una lingua straniera è un requisito indispensabile ma, ahimè, non sufficiente per diventare traduttore professionista.
Diventare traduttore senza laurea, ad esempio, non è possibile, a meno che non si abbiano molti anni di esperienza nel settore alle spalle.
Può sembrare una specie di paradosso, ma in realtà questo requisito ha dei fondamenti: fare il traduttore, in passato, non richiedeva studi specifici, e molti iniziarono questa professione senza titoli accademici.
Come ben sappiamo, fare pratica è l’attività migliore per imparare un mestiere, e così anche per i traduttori.
In questi casi, difatti, l’esperienza sostituisce gli anni trascorsi in università.
Tuttavia, la laurea è necessaria oggigiorno per fare il traduttore, e viene richiesta dalle organizzazioni più strutturate e dalla maggior parte delle agenzie di traduzione (quelle più serie).
Il caso della lingua inglese è un esempio perfetto per spiegare la differenza tra conoscere una lingua straniera e lavorare come traduttore.
Conoscere l’inglese e diventare traduttore
L’inglese è richiesto ormai per molti tipi di lavori diversi.
Per questo viene studiato fin dai primi anni di scuola, e utilizzata più o meno bene in moltissimi contesti della vita quotidiana.
Tuttavia, per fare il traduttore a tempo pieno, il livello di conoscenza di questo idioma deve essere estremamente alto, indipendentemente dal settore in cui viene utilizzato.
Non basta aver soggiornato per un periodo relativamente lungo in un Paese straniero per iniziare questa professione; sono necessari studi di traduzione approfonditi, che solo una buona università può offrire.
Pensiamo a come diventare traduttore medico, ad esempio.
Prima di tutto, è necessario conseguire una laurea in traduzione; poi un master in questa specializzazione presso istituti accademici ufficiali, come potrebbe essere l’Università di Bologna (sede Forlì) o di Trieste.
Diventare traduttori è un cammino molto lungo, poiché sono necessarie conoscenze che vanno oltre la conoscenza (anche approfondita) di una o più lingue straniere.
Fare il traduttore con l’inglese come seconda lingua straniera
L’inglese viene utilizzato in moltissimi testi tecnici, tra cui la traduzione di manuali, ad esempio.
Ma anche nell’entertainment o nelle traduzioni finanziarie.
Ebbene, per ognuno di questi settori, è necessario capire e saper scrivere correttamente quanto redatto nell’originale nella nostra lingua madre.
Nelle traduzioni legali, un traduttore professionista deve saper scrivere come un avvocato, conoscere i termini giuridici, usare il legalese.
Nelle traduzioni mediche, come ad esempio nel caso della traduzione dei consensi informati, deve saper scrivere come un medico.
E, in ognuno di questi casi, la mano del traduttore non si deve minimamente percepire.
Per cui, per ottenere risultati ottimali, è necessario conoscere la lingua straniera, la terminologia specifica di ogni settore e i termini corrispondenti nella lingua di destinazione.
Si può diventare traduttore professionista dall’inglese all’italiano solo per alcuni settori e non per altri.
È possibile inoltre specializzarsi lungo in cammino professionale, partendo ad esempio tra traduzioni di marketing per poi passare a testi che necessitano di transcreation.
Si può prediligere testi scientifici e diventare traduttore scientifico, studiando a fondo la terminologia inglese e quella italiana di testi di varie specializzazioni.
Spesso è il lavoro e i progetti di traduzione che portano un traduttore verso la sua specializzazione.
Ad ogni modo però, esistono alcuni requisiti indispensabili che ogni amante delle lingue straniere deve sapere per diventare traduttore professionista.
Requisiti indispensabili per diventare traduttore professionista
Capire come diventare traduttore e intraprendere la strada corretta è l’inizio della carriera di ogni linguista che si rispetti.
Innanzitutto, la passione per le lingue e le culture straniere deve essere onnipresente.
Ma non solo.
Anche tanta curiosità per altri settori, anche molto diversi tra sé, in cui è consigliabile specializzarsi.
Possiamo quindi riassumere i requisiti indispensabili per diventare traduttori, lavorare come traduttore o lavorare come traduttrice come segue:
- Conoscere una o più lingue straniere
- Avere perlomeno una laura in traduzione e interpretariato (conseguita in Italia o all’estero)
- Se si è in possesso di un master in traduzione, ancora meglio
- Essere estremamente curiosi
- Amare leggere (dal foglietto illustrativo al libro di narrativa per ragazzi)
- Avere voglia di studiare
- Avere competenze informatiche e conoscere i principali software di traduzione
- Rimanere al passo con gli aggiornamenti digitali
- Avere competenze di problem-solving
- Saper reggere bene lo stress
Ma soprattutto: saper scrivere in modo impeccabile nella propria lingua nativa.
L’italiano: la lingua più importante per diventare traduttore professionista in Italia
Chiunque desideri diventare traduttore professionista in Italia deve saper scrivere in italiano in modo impeccabile.
Ogni volta che viene richiesta una traduzione di marketing, ad esempio, il traduttore deve riscrivere il testo originale nella sua lingua.
Il file, una volta tradotto, verrà letto da un pubblico italiano, ignaro se il testo che sta leggendo proviene da una traduzione o se è il frutto diretto della mente che lo ha scritto.
Diventare traduttori è un po’ come diventare scrittori, solo che l’idea del testo ci viene fornita da altri.
Consultare manuali quali Grammatica italiana di Luca Serianni potrebbe essere un buon inizio per intraprendere questi studi e questa carriera professionale, ma anche avere queste abilità:
- Conoscere perfettamente la grammatica italiana
- Non commettere errori di sintassi durante la traduzione
- Non fare errori di ortografia
- Avere un dominio strepitoso del vocabolario italiano
- Consultare costantemente dizionari analogici e delle collocazioni italiane
- Sapersi documentare velocemente per quanto riguarda la terminologia italiana di settori specifici (come il tecnico o il medico)
- Avere conoscenze approfondite di espressioni comuni, in italiano, per determinate traduzioni specializzate (come ad esempio i testi legali)
- Scrivere velocemente, e con 10 dita, sulla tastiera del computer (dattilografia)
- Avere un occhio di aquila nell’individuare errori e refusi durante la rilettura
Queste sono alcune delle competenze necessarie per diventare traduttore professionista, e per poter lavorare in un settore estremamente complesso, che va oltre la semplice conoscenza di una o più lingue straniere.
Informatica e traduzione
Conoscere perlomeno due lingue (la lingua straniera e l’italiano) è fondamentale.
Ma subito dopo le competenze linguistiche necessarie per diventare traduttori, arrivano quelle informatiche.
Il traduttore lavora tutto il giorno al computer.
E, per questo motivo, deve avere conoscenze approfondite dei software di base (come ad esempio il pacchetto Office) e di quelli utilizzati nel settore della traduzione.
Spesso è da solo, davanti allo schermo, e deve essere in grado di risolvere eventuali problemi in cui potrebbe incorrere.
Un aggiornamento di software non riuscito, un virus, il nuovo programma appena uscito.
Gli ostacoli da superare sono sempre dietro l’angolo, e riuscire a mantenere il sangue freddo e agire velocemente per consegnare il progetto in tempo è un’altra delle caratteristiche da avere per diventare traduttori professionisti.
Le migliori università per diventare traduttori
Per diventare traduttori professionisti è obbligatorio aver frequentato un’università specializzata in tale disciplina e aver conseguito una laurea in traduzione.
Esistono molte università di traduzione al mondo.
In Spagna spicca l’Universidad de Granada, con il suo Grado de Traducción e Interpretación.
A Parigi, la Sorbona.
Ma anche in Italia sono presenti ottime università per diventare traduttori professionisti.
Dove studiare traduzione in Italia?
Tra le migliori università presenti in Italia spiccano il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT) dell’Università degli Studi di Bologna, e la Sezione di Studi di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) dell’Università degl Studi di Trieste.
In queste facoltà si impara a scrivere correttamente in italiano e le lingue straniere in cui vogliamo lavorare.
Si studiano varie specializzazioni, si mette in pratica quanto appreso, per poi diventare traduttori di tutto rispetto una volta raggiunto il mondo del lavoro.
È un percorso lungo, interessante, in cui si impara molto e di tutto.
Un consiglio per chiunque desideri diventare traduttore?
Studiate dentro e fuori dall’università, perché tutto quello che vi circonda potrebbe capitarvi tra le mani, in futuro, da tradurre nella vostra lingua nativa.