Let’s go back to school! L’inglese è ovunque intorno a noi
Il back to school…
Sarà colpa del digitale.
Saranno tutte le piattaforme in rete d’oltreoceano.
Sarà la voglia di comunicare nel modo più veloce possibile.
Oppure la convinzione che scrivere in inglese possa attirare maggiormente la nostra audience perché più cool.
Indipendentemente dalla risposta, dopo il Black Friday, il Cyber Monday, i Sale di fine stagione, da qualche anno sentiamo spesso risuonare questo Back to school dentro e fuori dalla tele (e dal computer).
Ma che cosa vuol dire back to school?
Che cos’è il back to school in soldoni?
Un altro anglicismo essenziale per le nostre traduzioni di marketing o un traducibile reso intraducibile dai guru della comunicazione?
Indice dei contenuti
- Che cosa vuol dire back to school?
- Come si scrive back to school?
- Che cos’è il back to school nel marketing?
- Una proposta di traduzione di back to school
- Promo back to school con prodotti per bambini/ragazzi
- Offerte back to school per i genitori dei bambini/ragazzi
Che cosa vuol dire back to school?
Back to school traduzione
Cosa significa back to school?
Il termine back to school significa “tornare a scuola”.
Non è la sua traduzione letterale, poiché non è presente alcun verbo nella frase originale, ma un avverbio, una preposizione e un sostantivo.
Ma non perdiamoci in briciole di grammatica e sintassi solo per gli addetti ai lavori.
È importante capire il succo della questione, per non rimanere di stucco davanti all’ennesimo prestito inglese che irrompe nel nostro vocabolario neolatino, quello italiano appunto.
Come si scrive back to school?
La formula super-utilizzata nel marketing italiano è tutto sommatto abbastanza semplice.
Si inizia con l’avverbio BACK, la preposizione TO e il sostantivo SCHOOL alla fine.
“BACK TO SCHOOL”: ecco come si scrive back to school in inglese anche nei testi italiani sulle vetrine back to school delle nostre strade.
Che cos’è il back to school nel marketing?
Questa frase apparentemente orecchiabile è stata presa in prestito dal mondo anglosassone per indicare l’offerta di prodotti per la scuola da acquistare prima del suono della campanella a settembre.
E via allora a vetrine back to school, promo back to school di ogni tipo, marchi tipo apple back to school, ma anche franchising italiani come ovs back to school.
Chi più ne ha più ne metta. Impazziscono tutti con questa nuova (e neanche più di tanto) formula linguistica a uso commerciale.
Il back to school marketing è sempre più presente dalla fine di agosto alle prime settimane di settembre, periodo in cui le famiglie corrono ad acquistare tutto il necessario per il ritorno a scuola dei ragazzi.
Una proposta di traduzione di “back to school”
Offerte back to school? Of course!
Ma se in italiano, è meglio.
Perché esistono varie traduzioni alternative anche per questa espressione.
Come di dice back to school italiano?
Possiamo fare diverse proposte in merito, dipende sempre dal gusto di chi vuole utilizzare questa frase.
La transcreation potrebbe aiutarci in questo processo, pensando ad esempio al prodotto da vendere e a quali siano i potenziali acquirenti o interessati.
Promo back to school con prodotti per bambini/ragazzi
In questo caso, back to school italiano potrebbe essere qualcosa come:
“Tutti a scuola!”
“Pronti per la campanella?”
“Si torna sui banchi!”
Ma le soluzioni non finiscono qui.
Si potrebbe pensare a molte altre alternative diverse.
Offerte back to school per i genitori dei bambini/ragazzi
Le promo back to school per pubblicizzare prodotti che hanno come utenti principali i genitori di chi rientrerà fisicamente a scuola, potrebbero avere un tono di voce diverso, un tantino meno imperativo ad esempio.
Alcuni esempi potrebbero essere:
“La scuola si avvicina? (Non farti cogliere impreparato!)“
“Loro sono pronti per tornare a scuola… e tu?”
O qualcosa del genere.
Lo studio del prodotto da vendere e dell’audience che lo acquisterà è molto importante per scegliere la frase a effetto perfetta.
Ancora una volta, soprattutto quando si ha a che fare con testi di marketing di un certo tipo, bisogna considerare la traduzione come una disciplina a sé stante, in cui il lavoro del professionista (umano) la fa da protagonista, e in cui può essere rischioso affidarsi a qualcosa di automatico.
Conoscenze di marketing, sociali, oltre a quelle traduttologiche e linguistiche generali sono di primaria importanza.
Altrimenti possiamo sempre optare per non tradurre un bel niente ma…
Siamo sicuri che oggigiorno usare l’inglese sia una tecnica originale come lo era in passato?